mercoledì 20 luglio 2011

La Danza e i New Media



Chi mi dice come si cercavano informazioni sulla danza 20 anni fa?
Ve lo dico io: ci si armava di tanto tempo, pazienza ma soprattutto tanta volontà.
Gli unici mezzi a disposizione erano quelli che oggi chiamiamo i "Vecchi Media": riviste, libri e tv.
Detto cosi sembra facile ma quante riviste o trasmissioni dedicati alla danza esistevano a quei tempi? Poche ve lo assicuro.



Una rivista pionieristica e tuttora molto autorevole nata nel 1980 è il mensile trilingue BallettoOggi (all'estero Balletto2000). 
I libri invece erano e sono tutt'ora un punto debole. 
Ci sono pochi libri dedicati alla danza e quello che c'e ha contenuti non aggiornati e alquanto obsoleti. La maggiorparte insegnano i fondamenti della danza.  
Gremese Editore è l'unico che ha un catalogo fornito sull'argomento. Mi permettei di consigliarvi il libro "Medicina della Danza". Potrebbe risultarvi interessante come approfondimento.
Altri libri come "ABC del Balletto" si prefiggono di analizzare i grandi balletti dell' 800 e del '900 con buoni risultati ma ancora troppo freddi e non alla portata di tutti.
L'unica trasmismissione televisiva era Maratona d'estate curata della grande critica Vittoria Ottolenghi, anche questa nata agli inizi degli anni '80. Maratona d'esate è stata una trasmissione rivoluzionaria perché ha permesso alla danza di diventare un bene comune da condividere e da apprezzare e non solo un'arte di nicchia comprensibile solo a pochi ma mettendola a disposizione del grande pubblico.
Per chi guarda la danza da semplice spettatore, non sempre è facile apprezzarla. La danza deve essere decifrata e spiegata e una volta che si è capita la si puo' apprezzare a fondo per sempre. 
C'e chi come me cercava qualche novità nelle tv estere come France2 oppure la TV Serba.
Il canale televisivo Classica (canale 728 di Sky) da l'oportunità di vedere un po' di repertorio e di documenti interessanti ma ha un costo aggiuntivo rispetto all'abbonamento.
L'unica trasmissione che ha deciso di diffondere la danza sulla tv pubblica è Step Passi di Danza su Rai 5 (canale tematico sull'arte), ancora poco diffuso per poter essere apprezzato a pieno. 
Non parliamo poi delle videocassette che erano un vero e proprio bene di lusso. Non solo per il prezzo ma anche per la reperibilità. Riuscire ad avere una videocassetta del Don Quixote (versione dell'ABT) con Baryshnikov e Cynthia Harvey era una vera impresa.
Obiettivamente però non si aveva possibilità di scegliere su quale argomento porre più attenzione e fare degli approfondimenti perché lo spettatore rimaneva sempre passivo di fronte a quello che veniva proposto dai Media.
I "Vecchi Media" sono mezzi di "comunicazione a una via" ed infatti vengono definiti come passivi
Con l'avvento dei New Media chiamati anche Digital Media tutto è cambiato, ovviamente, non in modo cosi repentino. Abbiamo assistito ad una mezza rivoluzione con quello che oggi viene chiamato Web 1.0. Tutti i grandi teatri, compagnie e le scuole di danza iniziano ad avere il loro sito web anche se ancora molto statico. Assomigliavano a delle brochure digitali.
Con il passaggio al Web 2.0 e con l'affermazione dei Social Media (Blog, Forum, Chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Google) è lo spettatore stesso a decidere cosa guardare, quando farlo e quale argomento approfondire e, perché no, dire anche la sua opinione.
Si parla infatti dei “Nuovi Media” come media interattivi ad accesso individuale.
Nascono cosi i primi portali dedicati alla danza che fanno informazione a 360 gradi. Tra quelli piu importanti in Italia ricordiamo DanzaDance, Dance Village, Weekend in Palcoscenico e Balletto.net. La loro presenza da la possibilità agli utenti di capire molte cose ma sopratutto dove poter andare a studiare e quale spettacolo vedere.
Grazie a Youtube si possono trovare filmati di ogni genere, vedere le interviste dei ballerini piu famosi senza dover attendere di fronte a una tv che non soddisferà mai appieno le nostre esigenze. Oggi abbiamo la possibilità di verificare il giudizio di un critico andando a ricercare la perfomance commentata ma sopratutto abbiamo la possibilità con i nostri click e i commenti di rendere un ballerino o una performance popolare. 
Si avrà cosi la possibilità di scopire come si fa danza nelle sale di tutto il mondo da New York a Tokyo, da Pechino all'Avana e perché no di scoprire anche come si fa danza nelle diverse parti d'Italia.
Se invece per voi è difficile andare a vedere uno spettacolo perche è troppo lontano lo streaming live è quello che fa per voi. Potrete guarda in diretta uno spettacolo comodamente seduti davanti al vostro pc. Ad esempio ultimamente  Danza Tv ha trasmesso in streaming live sul suo sito la serata finale del concorso Festival Ballet 2011 di Marina di Massa.
Nexos Digital in collaborazione Ciel Ecran hanno portato in Italia in diretta via satellite in diversi cinema le prime di famosi balletti dell'Operà di Parigi e del Bolshoi di Mosca.
Facebook invece ha rivoluzionato non solo le nostre vite ma anche il modo di fare business e informazione. Su Facebook non si condividono solo i nostri momenti di vita privata ma anche la propria opinione sul nostro lavoro tenendo aggiornati costantemente quelli che "ci seguono".
Esiste anche un social network per unire tutte le persone che si sentono appartenere al mondo della danza: Bewons.
Grazie ai Blog si ha la possibilità di diventare commentatori e scrittori per esprimere le proprie opinioni in merito a uno spettacolo che si è visto, a qualche talento che si è trovato in rete oppure raccontare una lezione che si è fatto con qualche maestro. In italia i blogger di danza putroppo sono ancora pochi ma per chi sa l'inglese, Dance Bloggers potrà interessarvi. E' una specie di portale che riporta gli articoli scritti da tutti i blogger di danza del mondo.
Il New York Times sul suo sito internazionale nella categoria delle notizie dedicate alle "Arti" ha una sezione solo sulla Danza, i quotidiani italiani purtroppo  non hanno nemmeno una sezione dedicata alle Arti, figuriamo sulla Danza.
Questo può far capire quanto la danza sia importante nel mondo ma, con mio grande rammarico, ancora un po' sottovalutata in casa nostra.
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